ARCHITETTI E SALUTE

La Scienza e i suoi limiti

Senza dubbio la ricerca scientifica ha portato a straordinari traguardi, meravigliosi e sexy. Tuttavia quando questi traguardi invece che temporanei risultati, come sempre la storia della scienza a dimostrato che siano, vengono considerati confini ecco che la scienza entra in contraddizione e si cristallizza negli assiomi.

Direttamente o indirettamente questi confini della scienza sono generati soprattutto dal denaro e dallo status.

Il denaro gli architetti, gli ingegneri e gli urbanisti in genere non lo vedono mai e il merito ancora meno. Peggio ancora funziona per i geologi. Questo quadro è emblematico e sintomatico del paese.

Usi e Malanni

Ma sopravviviamo ed è bello pensare che se la medicina ha saputo controllare flagelli una volta devastanti, nessuno attribuisce ai “tecnici” del costruire il merito, probabilmente maggiore nei suoi effetti, di aver sempre contribuito, studiato e reso possibile il processo preventivo ed educativo all’igiene e dunque della salute. Potremmo dire, esagerando per divertimento, che una rete fognaria eviti più malati di certe presunte “prevenzioni” mediche. Una provocazione ovviamente per ricordare simpaticamente che una volta si tenevano i pitali sotto il letto e magari si sciacquavano presso l’unico rubinetto possibile- insieme ai piatti – quando c’era. I batteri ringraziavano quanto ora stanno facendo per l’uso improprio e scellerato che si fa’ degli antibiotici.

Prima ancora finiva tutto in strada, ma  tanto pulivano…i topi!

Case malsane in città malsane

Che dire poi delle altezze ridottissime dei piani delle case popolari, tanto denunciate dal padre dell’urbanistica moderna, il magnifico Ildefonso Cerdà.

In queste case così basse e piccole si denunciava lo stato di degrado anche morale in cui si era costretti a vivere. Un lettone unico serviva spesso a tutta la famiglia. Cerdà denuncia quanto i neonati venissero soffocati con una certa frequenza per sbaglio, rigirandosi nel sonno gli altri compresenti, o quanto – ebbene sì – papà e mamma facessero l’amore (una volta capitava molto più spesso che al tempo moderno del..”sesso libero”), ma inevitabilmente alla presenza di tutta la prole. L’architettura vincola o libera il nostro vivere dunque. Come la città e il terreno su cui è fondata una casa.

Le condizioni igieniche di Napoli, poverissima e priva di servizi adeguati,   facevano registrare gli ultimi focolai di colera e tifo ancora negli anni ’70 e primi ’80 del Novecento.

Anche nell’Ottocento la speculazione edilizia ruotava tra ciò che era dentro alle mura o fuori dalle mura: abbattere le mura storiche divenne per i pensatori dell’epoca un dovere morale. Fu l’unico modo per poter far progredire la città con aspetti controllabili e gestibili. Alla base della mala gestione urbana c’erano come sempre l’abitudine (il peggior nemico dell’uomo) ed il malaffare gestionale ( la speculazione ).

Nell’Ottocento oltre ai mobili brutti nasce l’inquinamento massivo e pericoloso, grande innovazione del bipede implume: ecco che studi congiunti di medici ed urbanisti mettono a punto le connotazioni della città sostenibile. Si fissano i parametri aero-illuminanti, dalla proporzione delle strade alle misure minime delle finestre, le green-belt,  i parchi urbani, sottolineando il valore necessario del verde urbano nel contrastare gli inquinanti aerei. In Italia “Verde Urbano” si legge però per molte amministrazioni come “Costo Inutile”, vessate dal patto di stabilità. Quest’ultimo patto è infatti una  geniale fonte di ossigeno alternativa…per le banche ovviamente.

In Lombardia – e non solo – si  cerca di creare quante più aree verdi vincolate all’interno degli alvei dei fiumi e nelle aree golenali, per poter ottenere le quote edificabili da realizzare nelle campagne che non vengono inondate, al posto di boschi o addirittura di parchi: in Franciacorta si è realizzato un centro commerciale intaccando i confini della riserva naturale delle Torbiere. Quando il Po esonda eccolo invadere i nuovi “parchi” boschivi indetti dalle amministrazioni ( su suoli privati ovviamente), in cui è vietatissimo addirittura rimuovere i tronchi caduti. Tanto a questi ci pensa il fiume, portandoli ad incastrarsi sotto i ponti o conducendoli in mare. Qui sono utili per esser travolti in navigazione, possibilmente notturna, o quanto di meglio.

Cucine e bagni Puliti

Saltando di palo in frasca citiamo le famose piastrelle, che gli architetti odiano per principio, con cui si è riusciti a rendere perfettamente igienizzabili cucine e bagni, ad eccezione di quelli pubblici, dove in Italia di pulito c’è solo la carta asciugamani, in quanto non c’è mai. Gli architetti francesi non mettono più le porte dell’antibagno dei bagni pubblici, avendo intuito che con un gioco labirintico di muri, una volta lavate le mani, si riesce a non si toccare più alcuna maniglia. Da noi non si fa’ perchè non sta bene per legge. Così, appena lavati, stringiamo una maniglia che magari ha residui di ben altre…maniglie. Balle? Certo, infatti analizzando le noccioline di diversi bar  si sono riscontrate almeno 15 diverse varietà di pipì diverse…sugli arachidi. Tutta salute! Ma le porte degli antibagni devono esserci… perchè c’erano una volta e siamo abituati così. 

Curiosità: già che i francesi danno il nome ad un accessorio che non hanno, il bidet, dipingono Luigi XV su di una poltrona Luigi XVI, perchè non chiamiamo alla francese questa porta che non c’è, celebrandone così la loro giocosità? “La porte” potrebbe andare?

https://speradisole.wordpress.com/2013/12/21/perche-dovreste-evitare-le-noccioline-sul-bancone-dei-bar/

Al giorno d’oggi poi la GHSA ha imposto che per la salute pubblica l’Italia debba esser capofila per la vaccinazione obbligatoria. I vaccini, si sa’ , hanno salvato l’umanità. Quello del dottor William Leishman però uccise pressochè tutti i suoi vaccinati contro la Febbre Spagnola. C’è chi sostiene che fu addirittura il vaccino stesso a creare il nuovo terribile virus e a rendersi responsabile della morte di almeno 21.000.000 di morti circa.

 

http://www.labiolca.it/wp-content/uploads/inserto-effervescienza/effe47.pdf   

http://www.primapaginadiyvs.it/stampa-e-vaccini-tutte-le-tesi-dei-dottori-pro-vax-smontate-una-per-una/

Questi due articoli fanno riflettere: costruire con buon senso tocca tutti i campi del vivere umano: etica, igiene, prevenzione, socialità e politica.

La scienza da sola a volte combina invece grossi guai in questi stessi ambiti, specialmente quando va’ a braccetto con regimi o interessi economici.

Mi auguro dunque che la collettività recuperi presto il valore del sociale più che dei social e torni a fidarsi delle classi che sta invece distruggendo: ingegneri, urbanisti ed architetti: da loro può dipendere addirittura l’esito della nostra esistenza e quella del mondo. Il costruito nazionale moderno è realizzato all’85% circa da geometri, che guadagnano il 15% in più degli architetti. Quasi un quarto degli ingegneri vive sotto la soglia di povertà. Agli urbanisti vengono affidati i riordini dei cimiteri quando è tanto e i geologi sono ignorati totalmente .

Perchè?

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