ARCHITETTURA IN AUTO: LA “BASSA” LOMBARDA
“Dacci oggi il nostro pane quotidiano”, recitava la preghiera che Gesù insegnò. Con questo voleva indicare l’invocazione a ricevere ogni giorno il contatto vitale dall’Alto, la richiesta di noi piccoli animaletti ad essere “attivati”dalla positività divina. Lo Studio pensa dalla Bellezza divina. E perchè non andarsela anche un po’a cercare questa Bellezza, dato che l’Italia ne è la culla? Così, grazie al Old Motors Club di Bergamo, lo Studio ha partecipato ad organizzare un giro di auto storiche attraverso straordinarie bellezze abbandonate, fatiscenti o, per fortuna, in rinascita. Questa iniziativa è stata importantissima, infatti ha voluto portare vetture considerevoli in contesti per nulla blasonati, privi di ogni fama mediatica. Abbiamo attraversato la Bassa lombarda, tra castelli, paesaggi sereni e contesti storici, che hanno creato l’Italia odierna. Il risultato è stato che la trentina di equipaggi ha dimostrato soddisfazione notevole in questo itinerario, inaspettato e sconosciuto.
Lo Studio è stato felice di partecipare a questa iniziativa, volendo da architetti sostenere e ridare vita ad architetture magnifiche ma desuete, che all’estero gli Italiani apprezzerebbero, ma che qui in Italia – paradossalmente – magari non sanno che esistono.
Qui l’articolo per automoto
https://www.automoto.it/news/ferrari-400i-spider-viaggio-nella-bassa.html
Diario di Bordo:
Si parte, consci del fatto che NON visiteremo nulla di conosciuto o turisticamente servito.
Il Castello di Urago d’Oglio può venir frainteso come edificio secondario, per i suoi intonaci recenti, che lo appiattiscono. Invece basta prendere carta e penna e copiarne i primi tratti per vedere quanto le sue epoche siano interessanti, conservate e belle. La parte più antica è perfetta. Vaolorizzato? Non proprio. Ma perchè, d’altro canto, si deve mettere per forza tutto sotto un riflettore? Il castello è bellissimo nella sua naturalezza e discrezione.
Che lusso vedere una rovina! Questo cascinale versa in condizioni critiche. Da un lato fa molta tristezza vedere che al momento l’ordinamento italiano non gli da’ alcun futuro. Comunque sia, questa bellissima cascina si presenta ancora vera, integra nella sua personalità e ricca di spunti. Il corpo centrale nasconde decine di segni di epoche diverse, intriganti da studiare. Bello ripercorrerne le ipotetiche fasi di sviluppo. Se crollerà sarà un delitto, se verrà restaurata con gesti ipertrofici ed insensibili, sarà ancora peggio. Così com’è, oggi, piace tantissimo. I contadini, poverissimi, proseguivano a puntellare, con i materiali che trovavano, travi ritorte e sassi…Probabilmente il miglior modo di conservare un’architettura del genere sarebbe quello di applicare un metodo simile. Una trave lamellare e questo complesso perde il significato in un colpo.
Dove c’è Bellezza, c’è sempre un Alfa Romeo (se fatta a Milano). G.S, che di Alfa ne sa in modo illuminato, afferma con cognizione di causa che anche il Padreterno viaggia in Alfa. Ci crediamo ovviamente.
Nella Bassa regna il mais: la sua produzione di ossigeno è di dieci volte superiore (all’ettaro) rispetto alla Foresta Amazzonica.
Il profumo del fieno pare stimoli le endorfine e combatta la depressione: è noto che nei fienili si tenessero appuntamenti antidepressivi efficacissimi.
E’difficile scegliere tra la MG A e la Austin Healey, per decretarne la più bella. La snellezza della MG è irresistibile.
Il Castello di Barbò, a Pumenengo: struttura bellissima, con tanto di fossato con acqua corrente. E’posto in uno degli scorci migliori del Parco dell’Oglio.
Il suo parziale restauro operato dal Dezzi Bardeschi suscita critiche perchè in Italia è giusto criticare e basta.
La Torre Pallavicina, anche B&B
Questa immagine ha ispirato decine di rebus della Settimana Enigmistica
La poderosa Rocca di Soncino
La prima berlina sportiva moderna, magnifica Jaguar.
L’acqua, il sangue vitale della Bassa. Molto belli gli itinerari ciclo-turistico.
Tenere una villa così costa un’occhio, (S)venderla a stranieri è il sogno di Monti Mario, aspettare che crolli non fa bene…uffa!
Giugiaro ha fatto quasi solo auto belle. La Dino ha tutti i suoi perchè, e la 308 rende anche felici chi ce l’ha. Ma non convince. Però il Drake era fortemente convinto che la sottomarca Dino fosse una strategia vitale per le economie del Cavallino: il tentativo non è mai stata portato avanti con forza di fatto, ed oggi, in un’epoca di revival, è sorprendente che non si pensi più a questo marchio.
Qui tra due anni non resterà più nulla se prosegue così. Cosa accadrebbe se i paesi “depressi” avessero la connessione internet efficiente,magari in fibra? Potrebbero collegarsi col mondo del lavoro e forse trovare opportunità. Ma niente di tutto ciò. Se ci fosse una colonia per studenti, dove ritirarsi a studiare e divertirsi con gite, feste e quant’altro? Farci un laboratorio di ricerca? Speriamo.
Si volessero riusare questi spazio la sacra Destinazione d’Uso non lo consentirebbe, ma l’asl negherebbe i requisiti a proseguire ad usarla come stalla. Probabilmente le altezze non consentirebbero l’abitabilità, e chissà quante altre geniali normative interverrebbero a bloccare o imporre oneri e tasse inavvicinabili. Così resta tutto lì, ad aspettare che crolli. Il problema serio è che se il comportamento dello Stato Italiano proseguirà ad essere deleterio contro i tutori ed i cultori del patrimonio sotrico andremo male. Se si continueranno ad indebolire le Soprintendenze, atrofizzate e trasformate in carrozzoni dai continui tagli ai finanziamenti e dalla mancata assunzione meritocratica di personale “fresco”, se si disincentivano i proprietari, vessandoli con tasse insostenibili e operando con ogni mezzo fiscale e di legge a non poter rendere fruibili queste meraviglie, il degrado non si arresterà.
Titolo geniale!
Padernello, splendido e gustoso: si mangia a quattro palmenti cibi Km/0 e bio
Il metodo migliore per far sopravvivere l’Architettura è NON tenerla in gabbia.
Al prossimo viaggio!
A.S