EMERGENZA ULIVI, UNO SCEMPIO SENZA PRECEDENTI

Dalla Puglia giungono terribili notizie di distruzione degli ulivi, con la scusa – decisamente fumosa per chi ne è informato seriamente (e informato possibilmente da fonti autorevoli), della Xylella .

Si pubblicano queste foto per invitare a partecipare il più possibile ad informarsi in merito a questa insensata distruzione di piante millenarie in atto. Quest’albero che, se si uccideva, implicava la pena di morte nella Grecia antica.

La natura, il paesaggio e l’ecosistema sono in fase di distruzione in questa regione. Qualcuno parla di grossi investimenti immobiliari, gasdotti internazionali ed altre amenità, nei territori colpiti dalla distruzione degli ulivi.

Come si sta avvenendo al patrimonio arboreo, a tutti gli effetti architettonico – paesaggistico, in Puglia? Avviene che durante la notte vengano incendiati alberi antichi e sani, si entra direttamente con ruspe, senza autorizzazioni, dunque in diversi casi le autorità sembrano agire nell’illegalità più conclamata. Dove? A quanto pare ben oltre la “zona cuscinetto” imposta tra la zona infetta e quella non. Segnalano con angoscia che alberi secolari monumentali vengono abbattuti senza le dovute preventive analisi di salute, anche nella zona di Ostuni, Carovigno e Cisternino.

Alberi appartenenti a fondi privati, in salute ed in produzione a regime tradizionale non intensivo.

Un bel giorno, progettando la ricostruzione di un giardino se ne esce un ometto, dalla faccia solare e benevola: “architetto, non tolga quei due ulivi, e nemmeno la mimosa. Sono solo gelati, entro due anni ricacciano”. E così fu. Altro luogo, altro problema, ovvio.

Forse no: un anomalo ingiallimento delle punte verdi del frumento spinge i consorzi agrari, tramite personale specializzato, a proporre un trattamento immediato, causa perniciosa infezione misteriosa. Partono a tappeto le irrorazioni. “Beppe B. , perchè non tratti? ” . Beppe è sul suo stupendo 6 cilindri 100cv della OM e ride. “Contro il gelo metto il maglione, non il veleno!” . Una gelata notturna aveva ingiallito le punte del frumento, quale occasione migliore per propinare trattamenti chimici in più, sull’ignoranza, o meglio, la buona fede dei contadini?

E in Puglia si è dimostrato quanto i trattamenti intensivi abbiano portato all’essiccazione da stress della gran quantità degli ulivi, presunti ammalati da xylella fastidiosa. Interrotti i trattamenti intensivi, le piante disseccate hanno vegetato nuovamente. Tuttora le autorità raccomandano trattamenti intensivi e si è in deroga sugli abbattimenti verso le specie non autoctone, geneticamente modificate e autosterilizzanti.

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *